Phil, Angelo dei Sogni Proibiti

PRESENTAZIONE


Si vive solo due volte diceva Fleming, non quello della penicillina, ma quello di James Bond. Si vive sempre due volte vi potrebbe dire ogni scrittore che ha creato un personaggio ricorrente e possibilmente  suo alter ego. Tra l'altro se uno scrittore è caleidoscopico vive in tutti i suoi personaggi. Dal protagonista all'antagonista, al barista che mescola e non shàkera, alla ragazza del porno accanto.
Lo scrittore ha quindi sempre almeno due vite a disposizione e se, tra l'altro, lo scrittore  è anche di doverosa tradizione e attitudine, e un attento lettore, siamo a cavallo. Nel ventre di un cavallo di Troia, fatto di carta e non di legno, in cui i personaggi smaniano per affermarsi nella memoria, mi viene in mente Jean Paul Sartre, che affermava: "Continuo  tranquillamente la mia doppia vita e non l'ho mai smessa, ancora oggi leggo più volentieri i volumi della serie noire che Wittenstein".
Bisogna prenderla con filosofia, infatti Roberto Brambilla (detto Phil) non fa mancare nulla al suo lettore, e se il personaggio principale si sdoppia in due attività, i suoi comprimari che siano fratelli minori nonchè guardie del corpo o padri putativi che hanno un passato da killer dagli occhi di ghiaccio, con fette di salame come  copertura  dei bei tempi andati, sono la sua famiglia allargata.
In questo romanzo, di cui ovviamente non vi anticipo la trama, ci sono addirittura due gemelle circensi, assolutamente letali, il doppio che torna e si moltiplica.
L'autore ha sicuramente letto i miei romanzi, ma non mi ha copiato, semplicemente ha imparato la lezione.

Andrea G. Pinketts
Milano 12 ottobre 2011